Il Manifesto del Narratore Digitale Consapevole
• Ogni narrazione è una mia responsabilità.
Ogni cosa che racconto o condivido è una mia responsabilità. Come creatore di contenuti, ho il dovere di usare la mia narrazione nel rispetto dei principi etici e della nostra Costituzione.
• Rifletto sulla storia che voglio raccontare.
Prima di pubblicare mi impegno a riflettere su ciò che voglio raccontare, i valori, le esperienze e le emozioni che desidero condividere.
• Esplicito lo scopo della mia narrazione
La narrazione deve avere uno scopo esplicito. Che si tratti di condividere, ispirare, formare, raccontare o promuovere, ogni contenuto deve avere finalità chiaramente identificabili.
• Pondero le conseguenze di ciò che pubblico.
Ogni storia ha un impatto e nel mondo digitale le conseguenze della narrazione possono essere immediate e virali. Sono consapevole del potere che ho e lo uso con responsabilità.
• Ascolto le persone con le quali entro in contatto.
Ascolto e interagisco con il mio pubblico, raccolgo feedback. È l’ascolto l’indicatore del grado di rischiosità della mia narrazione.
• Oriento la mia narrazione a rispetto, solidarietà e inclusione.
Nelle mie comunicazioni creo un ambiente dove le diversità sono accolte e non discriminate. Non condivido contenuti offensivi o emarginanti. La cultura digitale deve essere uno spazio in cui tutte le voci sono ascoltate.
• Calibro toni e linguaggio della comunicazione.
Adotto un tono rispettoso e costruttivo – mai violento o divisivo – per stimolare dialogo e confronto. Sono consapevole che il tono e il linguaggio influenzano il modo in cui il mio messaggio viene recepito.
• Verifico le informazioni che diffondo.
Prima di pubblicare o condividere dei contenuti, verifico le informazioni che diffondo e la loro affidabilità. Mi assumo la responsabilità di essere un divulgatore attento e scrupoloso.
• Combatto la manipolazione con una narrazione trasparente.
Sono consapevole delle tecniche di manipolazione e mi impegno a non diffondere contenuti distorti per offrire una narrazione trasparente, basata sui fatti e aperta al confronto critico.
• Controllo i contenuti dell’IA, senza mai sostituirla alla riflessione umana.
Quando utilizzo l’IA, ne controllo le informazioni, senza rinunciare ad avere un’opinione critica in merito.
Questo Manifesto del Narratore Digitale Consapevole è stato ideato da “Il piacere di raccontare”, community online di oltre 500mila persone appassionate di cultura, scrittura, lettura, arte, cultura e solidarietà.
“Abbiamo realizzato il Manifesto – scrive nel sito Elena Salem, fondatrice di questa comunità, giornalista e scrittrice e amministratore delegato di Amaranto Società Benefit – perché siamo convinti che chiunque pubblichi o condivida sui social debba assumersi una responsabilità.
La narrazione può costruire ponti o erigere muri, promuovere la comprensione o alimentare conflitti.”
Il Manifesto è un esempio di comunicazione costruttiva. Noi lo abbiamo firmato.
E tu?
Antonio Palmieri