Nell’era digitale il problema non è la scarsità di informazioni ma la sovrabbondanza. Per questo nasce l’Osservatorio Università Cattolica/Credem: studierà le strategie di informazione dei cittadini, partendo da temi importanti come salute, sicurezza, carovita e sostenibilità
di Antonio Palmieri
Su questo siamo tutti d’accordo: nell’era digitale il problema non è la scarsità di informazioni ma esattamente l’opposto, la loro sovrabbondanza. Siamo anche d’accordo che la buona e corretta informazione sia fondamentale, soprattutto in una democrazia.
I dati diffusi dall’ultima ricerca dell’Osservatorio Censis-ItalCommunications dicono che il 29% degli italiani ritiene di essere esposto spesso a notizie false e il 35% non è sicuro di saperle riconoscere. In particolare, il 57,5% degli italiani giudica poco (46,1%) o per niente (11,4%) affidabili i siti web di informazione e il 69,6% non si fida delle notizie dei social media.
In questa “selva oscura” è decisivo disporre di criteri utili a saper individuare le informazioni certe, per capire quello che succede e orientarci nelle scelte quotidiane. Questo è l’obiettivo dell’Osservatorio Opinion Leader 4 Future – Credem e Università Cattolica.
Operativo da mercoledì 1 marzo, l’Osservatorio realizzerà un costante monitoraggio sulle strategie di informazione adottate dai cittadini.
L’Osservatorio è la prosecuzione di Opinion Leader 4 Future, l’iniziativa lanciata nel 2020 da Credem e ALMED, Alta Scuola in media, comunicazione e spettacolo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e che ha costruito le fondamenta sulle quali viene edificato il nuovo Osservatorio.
In tre anni l’attività di ricerca svolta dal team dell’Università Cattolica ha prodotto 10 filoni di ricerca e coinvolto oltre 5.000 persone, 45 esperti e 5 istituti nazionali di ricerca. A ciò si aggiungono 100 ore di formazione, 350 post social, una community dedicata, una newsletter mensile e 20 tesi magistrali.
Una mole di lavoro che ha evidenziato la richiesta di una informazione costruttiva e lontana dagli allarmismi su temi importanti per la vita di ciascuno di noi: salute, sicurezza, finanza personale, sostenibilità.
Un dato confermato da un’analisi condotta dall’Istituto Bilendi in collaborazione con i ricercatori dell’Università Cattolica su un campione di oltre 4.500 persone e presentata per l’avvio dell’Osservatorio. I cittadini sono interessati ai temi che hanno ricadute effettive sulla loro quotidianità e sono alla ricerca di indicazioni per risolvere i problemi quotidiani. I primi due temi sui quali vorrebbero essere maggiormente informati sono il carovita (36%) e i comportamenti sostenibili (25%).
“A tal proposito, siamo certi che l’Osservatorio che stiamo lanciando possa essere un punto di riferimento per chiunque voglia accrescere le proprie competenze e conoscenze dei processi di informazione e creazione delle opinioni. Questo progetto alimenta il dibattito virtuoso e costruttivo sui processi informativi e sui temi che riguardano trasversalmente la vita delle persone…”, ha dichiarato Lucio Igino Zanon di Valgiurata, Presidente Credem.
Ce n’è bisogno. Come ha sottolineato nel suo intervento introduttivo la professoressa Chiara Giaccardi, oggi che le informazioni sono disponibili a chiunque, apparentemente a costo zero, e chiunque può diventare produttore e/o distributore di informazioni occorre recuperare il “dialogo dialogico”, la capacità di ascoltare l’altro, di entrare in una discussione che non preveda vinti né vincitori, affinché da essa si possa generare qualcosa di nuovo, che non c’era prima.
A questo riguardo, Marco Lombardi, docente e direttore della scuola di giornalismo dell’Università Cattolica di Milano, ha indicato il metodo delle 4C come strumento adatto a orientarci nel flusso di informazioni: conoscenza, comprensione, consapevolezza, comunicazione. Quattro momenti consecutivi che ci aiutano a navigare nel mare delle informazioni disponibili.
Tutto questo non è una utopia. Si sta affermando una nuova sensibilità, la ricerca di una comunicazione costruttiva che ci renda tutti più abili a decifrare e a praticare la buona comunicazione, vale a dire la comunicazione che rende più solida la nostra vita e, di conseguenza, l’intera società.
È un atteggiamento e una attitudine da coltivare con pazienza, metodo, precisione, utilizzando anche strumenti come quelli che saranno messi a punto dall’Osservatorio Opinion Leader 4 Future.