Enrico Pagliarini, possiamo definirti l’uomo del digitale di Radio 24?
“In effetti sì, perché il mio programma, “2024“, ha preso il via nel 1999, assieme alla programmazione di Radio 24, addirittura al tempo con un format quotidiano.”
Quali sono i principi fondamentali che guidano la tua modalità di fare comunicazione costruttiva?
“Prima di tutto, la distinzione netta tra informazione e pubblicità. Noi facciamo informazione.
Poi, cerco sempre di evitare di cadere nelle bolle o mode passeggere, smontando gli hype che spesso dominano il mondo della tecnologia. Infine, il focus sulle persone. È importante selezionare con cura chi intervistare, privilegiando coloro che hanno qualcosa di significativo da dire e che sanno anche dirlo.
In che senso dici “e che sanno anche dirlo”?
“Ci sono molti esperti in tecnologia, ma non tutti sono in grado di esprimersi chiaramente, in modo comprensibile da tutti. Nella mia programmazione ho scelto di dare priorità a coloro che possono comunicare efficacemente le loro conoscenze. Per questo dico sempre che è importante non solo chi intervisti, ma anche chi decidi di non intervistare.”
Quali sfide prevedi per il prossimo anno, considerando “l’omonimia” con l’anno che verrà?
“Tocchi un tasto dolente! Il prossimo anno, “2024” coinciderà con l’anno corrente, quindi potrebbe crearsi un po’ di confusione, stiamo cercando di capire come trasformare questo problema in un’opportunità. I lavori sono in corso.”
Da diversi anni sei anche conduttore di Gr24, sovente nelle edizioni mattutine, dalle 6 alle 10. Come gestisci questa routine intensa?
Svegliarsi alle 4:40 del mattino è sicuramente impegnativo, ma amo quello che faccio. Condurre il Gr24 del mattino mi dà una scarica di adrenalina e mi tiene energico per tutto il giorno.”
Come diceva un antico proverbio dell’era analogica, le ore del mattino hanno l’oro in bocca!