Intelligenza artificiale, informazione e campagne elettorali. Opportunità e pericoli. Che fare?

“Anno bisesto, anno funesto” è un antico proverbio popolare, secondo cui gli anni bisestili porterebbero eventi negativi. Quattro anni fa, in effetti, non andò benissimo (eufemismo triste). Tuttavia, al momento, quantomeno per gli interisti e per noi italiani tifosi di Sinner, il 2024 è iniziato molto bene.

Politicamente, c’è chi invece teme un anno funesto dal punto di vista delle elezioni. Infatti, il 2024 è l’anno delle elezioni globali: per la prima volta nella storia si voterà in 64 paesi più l’Unione Europea, per un totale di circa il 49% della popolazione mondiale.

Saranno le prime elezioni nell’era dell’intelligenza artificiale, il cui uso in campagna elettorale evoca per molti analisti scenari funesti, tra deepfake e fakenews. Sarà davvero così? Sarà possibile e come riconoscere un contenuto manipolato? Sono invece possibili utilizzi positivi dell’intelligenza artificiale in campagna elettorale? 

Certamente l’intelligenza artificiale generativa abbinata alle piattaforme social ripropone ancora una volta il tema del loro reale influsso nella formazione dell’opinione pubblica e delle intenzioni di voto, in un contesto in cui gli algoritmi delle piattaforme da un lato intrattengono ciascuno di noi nella “camera dell’eco” che ci siamo costruiti con le nostre scelte di navigazione, dall’altro gli stessi algoritmi favoriscono la polarizzazione, condizione peraltro che è propria di ogni campagna elettorale. 

Per capirne di più, assieme al professor Walter Quattrociocchi venerdì 9 febbraio all’Università La Sapienza di Roma abbiamo organizzato il workshop aperto al pubblico, dal titolo: “Intelligenza artificiale, informazione e campagne elettorali. Opportunità e rischi. Che fare?

Con Quattrociocchi e la sua squadra e con accademici, giornalisti, esperti di comunicazione e di campagne elettorali, rappresentanti delle piattaforme digitali abbiamo approfondito i fenomeni che influenzano la formazione dell’opinione pubblica, l’evoluzione dell’ecosistema informativo in vista delle elezioni, gli usi già in essere e quelli possibili, positivi e negativi, dell’intelligenza artificiale generativa e conversazionale.

Abbiamo iniziato a capire, a passare dalla confusione alla consapevolezza. Un esercizio di pensiero solido che è doveroso, soprattutto in una democrazia…

P.s. Promemoria a proposito di grandi elezioni negli anni bisestili: nel 2020 vinse le elezioni Biden. Nel 2016 vinse Trump e ci fu il referendum sulla Brexit. 

Antonio Palmieri